lunedì 30 aprile 2012

FABBRICA ITALIANA GRES CERAMICO. Castellamonte

FABBRICA ITALIANA GRES CERAMICO. Castellamonte




Il sito attualmente occupato dalla Società A.S.A. ha ospitato per tutto il secolo XX attività legate alla produzione ceramica.
Nel 1905 in quella zona prospiciente la strada che conduceva al greto del torrente Orco, dal quale si estraeva materiale ( pietre, sabbia e ghiaia) per le costruzioni e che veniva denominata “strada del ghiaro”, sorse una fabbrica per iniziativa dei fratelli Pagliero Terenzio, Michele e Romualdo in società con l’ingegner Luigi Magnardi un torinese residente a Castellamonte.
La fabbrica denominata “Fabbrica Italiana di Grès e affini” iniziò la produzione di tubi in grès e materiale refrattario.

E’ bene ricordare che il cosiddetto grès è un particolare tipo di ceramica refrattaria molto resistente e inattaccabile agli acidi.
Con questo materiale si costruirono i tubi per le fognature e furono questi i principali prodotti nella quale la fabbrica si specializzò.
Lo stabilimento poteva utilizzare le acque del Canale di Caluso che transitava nelle vicinanze e che servivano per le lavorazioni e per fornire forza idraulica prima e d elettrica poi.
Disponeva anche di proprie cave di argilla, situate nella collina in regione Onghiano e Valdrimes.

Lo stabilimento era dotato di due ciminiere, che per fortuna sono giunte sino a noi sopravvivendo alla distruzione dello stabilimento. Delle due ciminiere se ne nota una, più corta. Ma dalla fattura più accurata e massiccia. Questa fu progettata per essere più alta ancora di quella esistente, ma per motivi che non conosciamo fu interrotta, probabilmente cambiarono le necessità produttive in corso d’opera, o forse si giudicò la sua altezza eccessiva o si cercò di risparmiare.

Il sodalizio dei fratelli Pagliero con l’ing. Magnardi naufrago presto per divergenze sorte nella conduzione dello stabilimento e sue azioni furono rilevate dal Lionello NIgra figlio dell’ambasciatore Costantino Nigra di Castelnuovo.
Problemi finanziari sorti dopo la prima Grande Guerra portarono nel 1919 all’avvicendamento di un altro gruppo finanziario con sede a Torino e lo stabilimento cambiò la denominazione in “Società Cave Italiane Riunite Torino” ma ebbe vita breve e nel 1921, la fabbrica, le cava e tutte le proprietà immobiliari confluirono in una nuova Società denominata “Fabbrica Italiana Grès Ceramico e affini “ con sede in Castellamonte.
Fondatori e azionisti della nuova Società che disponeva di un capitale di 300 mila lire erano l cav. Raffaele Ranza, il cav.rag.Giovanni Allaira entrambi industriali e altre personalita castellamontese e del vicinato.

Fin dai suoi primi anni di attività si conquistò una posizione di rilievo nel mercato nazionale per l’ottima qualità dei suoi prodotti di grès ceramico. Nel 1929 partecipò alla Prima Mostra dell’Artigianato organizzata dalla provincia di Aosta.
Nel 1931 venne annoverata tra le più importanti fabbriche canavesane del settore. Ottenne anche la commessa per la fornitura delle tubazioni in grès per il costruendo stadio di calcio di Torino.
Il 31 dicembre 1942 l’assemblea dei soci, decise la fusione della società con L’Azienda Nazionale Cogne spa di Aosta con il compito di fornire ai suoi stabilimenti i materiali refrattari necessari alla produzione.

Sotto il marchio della Cogne continuo la produzione impegnando in media un centinaio di lavoratori, sino sul finire degli anni Settanta del secolo scorso, quando fu rilevata dai fratelli Camerlo di Spineto che gestivano anche la fabbrica ex Pagliero di Spineto.
La sua attività continuò ancora per un decennio poi dopo la chiusura definitiva, sorse sul suo sito l’ASA.
Come si è visto in quasi un secolo di attività la fabbrica ha cambiato diverse volte la denominazione, ma per i castellamontese doc è sempre rimasta il “GREC” che è da intendersi come una deformazione della parola “GRES”.



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