martedì 15 gennaio 2013

Piova: un ponte da salvare

Guardate la foto qui accanto! Un ponte caratteristico vero? Il secondo pensiero che viene in mente è dove si trova? In Piemonte,in Italia, o forse all’estero? Ebbene nulla di tutto questo, questo antico ponte si trova nel territorio di Castellamonte, esattamente sul torrente Piova a S.Anna Boschi.


Attualmente il ponte segna il confine tra il comune di Castellamonte, a cui appartiene la frazione di S.Anna Boschi, e il comune di Collereto Castelnuovo ed è posto lungo la stradina sterrata che anticamente collegava le due località.

Vogliamo parlare di questo ponte per due motivi : il primo perché esso è uno dei numerosi esempi di particolarità, costruttive, ambientali o naturali esistenti nel nostro territorio che andrebbero valorizzate. Il secondo, ed è il più urgente, è che questo ponte che resiste da secoli, testimone silenzioso della nostra storia, rischia di crollare.

La spalletta del ponte posta a valle a ceduto, e il disgelo e le piogge rischiano di compromettere seriamente la stabilità del ponte.
Come Associazione “Terra Mia” intendiamo sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni, i comuni e comunità montana affinché intervengano ponendo in sicurezza l’opera salvandola dal degrado e valorizzandola come patrimonio storico del nostro territorio.
A tal fine stiamo effettuando delle ricerche negli archivi per cercare di ricostruirne la storia risalendo possibilmente all’anno di costruzione.
Siamo stati a Collereto Castelnuovo dove il sindaco Franco Casassa si è dimostrato sensibile al problema e ci ha agevolati nelle nostre ricerche.
Purtroppo non abbiamo trovato una documentazione riconducibile a quel ponte, ma altra riguardante un ponte posto più a monte, costruito nel 1739. Questo potrebbe far presumere che sia stato edificato in un’epoca antecedente. La particolarità di detto ponte, oltre alla buona tecnica costruttiva è che presenta un arco acuto, unico nel nostro territorio e almeno secondo la manualistica dovrebbe essere indice di vetustà. Le ricerche continueranno nei prossimi mesi e speriamo che negli archivi di Castellamonte o dei comuni vicini si trovi qualche notizia.
Intanto con gli elementi di cui disponiamo possiamo fare qualche riflessione.
La Valle Sacra è stata sin dai secoli più remoti una via di transito tra la bassa valle dell’Orco e la Val Chiusella. Numerose mulattiere conducevano al Colletto posto tra il Verzel e il monte Calvo e da qui via Issiglio e Cima Bossola raggiungevano Traversella.
R.Petitti nel suo libro “Sentieri Perduti” individua in questi luoghi un segmento della lunga” via del sale” utilizzata per il trasporto dell’allora prezioso prodotto. Originati dal commercio del sale, sarebbero anche i numerosi toponimi come Sale Castelnuovo e Verzel (ver-sel)
Nei pressi del ponte in questione esistono numerose testimonianze storiche: la borgata di Castelletto che per la sua posizione dominante e il suo toponimo suggerisce la preesistenza di un luogo fortificato e anticamente abitato e i resti di edifici che hanno ospitato nel tempo varie attività artigianali ,come fucine, battitoi di canapa, molini.
In epoca napoleonica le fucine del luogo fabbricavano parti di armi e affusti di cannone. Esiste a Collereto una documentazione in proposito, che tratta della regolamentazione delle acque del Piova utilizzate per irrigazione, in modo che il loro uso non pregiudicasse la continuità della forza idraulica necessaria alle attività di interesse militare. Nella recente e interessante mostra su Napoleone in Canavese svoltasi a Castellamonte si è potuto ammirare un meccanismo di una pistola prodotto dai Ferina armaioli del luogo.
Il breve e ripido corso del torrente piova era attraversato da numerosi ponti, qualcuno e giunto sino a noi, altri come il bel ponte così detto “romano” di Castelnuovo Nigra è andato distrutto anche per l’incuria umana. Dobbiamo impedire che ciò avvenga anche per quello di S.Anna Boschi. I ponti sono testimonianze del sapere e delle tecniche costruttive dell’epoca, che noi abbiamo il dovere di preservare e di trasmettere alle future generazioni. (Emilio Champagne)



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